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WORKSHOP “Credibilità del Parlato con la P maiuscola” – a cura di MAURO AVOGADRO

EVENTI

WORKSHOP "Credibilità del Parlato con la P maiuscola"

a cura di MAURO AVOGADRO

«Tornando ad affrontare l'opera di Italo Calvino, in occasione del centenario della sua nascita, ho ritrovato, in molti suoi scritti, uno per tutti, "Gli amori difficili", caratteristiche che molto si avvicinano al monologo interiore, processo mentale con cui, a mio avviso, un interprete deve fare i conti per evitare che la parola scenica sia pura chiacchiera anziché necessità di comunicazione con tutte le complicazioni e implicazioni del caso.
Parlare non è forse frutto di una complessa battaglia che coinvolge ragione ed emozione, una specie di elaborato chimico di sostanze diverse?
La lucida potenza delle parole di Calvino può diventare un perfetto banco di prova che consente ad un interprete di trovare la concretezza e la credibilità del parlato in contrapposizione alla attuale moda che confonde verità con semplicità.» (Mauro Avogadro)
WORKSHOP CREDIBILITA' DEL PARLATO CON LA P MAIUSCOLA - AVOGADRO

DATE

19 – 24 giugno

ORARI

h 15 – 20
(mattina 10-13; pomeriggio 14-19)

LUOGO

Presso il Padiglione Ludwig – Via Pordenone, 23 – Roma

INFO E CANDIDATURE
Per candidarsi è necessario inviare il proprio Curriculum Vitae via mail

339 759 9105

matteo.finamore@hotmail.com

MAURO AVOGADRO
Tra il 1971 e il 1974 frequenta l’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica “Silvio d’Amico”, dove incontra Orazio Costa e Luca Ronconi. Dal 1974 al 1976 ha fatto parte della Compagnia Valli – De Lullo, prendendo parte agli spettacoli Il malato immaginario di Molière, Tutto per bene di Pirandello, Terra di nessuno di Pinter. Parallelamente, comincia l’esperienza con Luca Ronconi, nelle vesti sia di attore sia di regista collaboratore, stabilendo un sodalizio artistico destinato a durare quarant’anni. Ha curato la regia di produzione liriche andate in scena nei più importanti teatri d’opera, tra cui Opéra Bastille di Parigi, Teatro alla Scala di Milano, Teatro Regio di Torino, Teatro San Carlo di Napoli, Teatro Real di Madrid, Teatro Sao
Carlos di Lisbona. E’ stato vicedirettore artistico del Teatro Stabile di Torino e per anni direttore, nonché insegnante principale di recitazione della sua Scuola per attori, fondata da Luca Ronconi nel 1992.
Attualmente è docente di interpretazione scenica alla Scuola di Teatro “Luca Ronconi” del Piccolo di Milano.
Negli ultimi dieci anni, è stato regista di numerosi spettacoli, dirigendo, tra gli altri, Marisa Fabbri, Antonello Fassari, Rossella Falk, Giuliana Lojodice, Umberto Orsini, Massimo Popolizio.
Come attore, ha preso parte agli spettacoli Quattro atti profani di Antonio Tarantino, John Gabriel Borkman di Henrik Ibsen, Der Park di Botho Strauss. Al Teatro greco di Siracusa, ha recitato in Aiace di Sofocle e Lisistrata di Aristofane (2010), Le nuvole di Aristofane (2011), Prometeo di Eschilo e Gli uccelli di Aristofane (2012), Edipo re di Sofocle (2013), Agamennone di Eschilo (2014), e ha allestito Le vespe di Aristofane.
Dal 2015, è in scena con Ivan II’ic di Lev Tolstoj. Nel 2017 ha fondato la Compagnia RDA, formata da giovani attori, suoi ex allievi, con i quali ha messo in scena Elettra o la caduta delle maschere di Marguerite Yourcenar. Nel novembre 2017 ha diretto la produzione del Piccolo Teatro di Milano – Teatro d’Europa Fine pena :ora, di Paolo Giordano dal libro di Elvio Fassone, dirigendo Paolo Pierobon e Sergio Leone.
Nell’aprile 2019, ha realizzato la ripresa della Sonnambula di Bellini, per il Teatro Regio di Torino.
La sua più recente regia è l’allestimento di Eichmann. Dove inizia la notte (2022) di Stefano Massini, produzione degli Stabili di Bolzano e del Veneto, in cui ha diretto Ottavia Piccolo e Paolo Pierobon

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Workshop teatrale a cura di Danio Manfredini

EVENTI

WORKSHOP TEATRALE A CURA DI DANIO MANFREDINI

IL TRAINING E LA RECITAZIONE

Un laboratorio a partire da Danio Manfredini e dalla sua personale esperienza artistica che si basa sulla ricerca delle possibilità espressive dell’attore, figura che egli concepisce come creatore, come materia viva il cui estro nasce da un profondo lavoro su di sé, dalla sua intimità e consapevolezza.
Il corpo come luogo fondamentale di ascolto ed espressione, esplorazione della vocalità, esplorazione della memoria emotiva come aspetti del training preparatorio dell’attore.
Considerazione delle fondamentali convenzioni appartenenti all’arte del teatro e consapevolezza del disegno complessivo che conduce alla recitazione di un’opera teatrale.
WORKSHOP TEATRALE A CURA DI DANIO MANFREDINI

DATE

3 – 4 – 5 marzo

ORARI

h 10-19
(mattina 10-13; pomeriggio 14-19)

LUOGO

Presso il Padiglione Ludwig – Via Pordenone, 23 – Roma

INFO E CANDIDATURE
Per candidarsi è necessario inviare il proprio Curriculum Vitae via mail

349 2285875

matteo.dincoronato@gmail.com

Evento FB: shorturl.at/flmSW

Danio Manfredini è una delle voci più intense del teatro contemporaneo, è autore e interprete di capolavori assoluti quali Miracolo della rosa (Premio Ubu 1989), Tre studi per una crocifissione e Al presente (Premio Ubu come miglior attore 1999); lavori più corali come Cinema Cielo (premio Ubu come miglior regista 2004) e Il sacro segno dei mostri.
Nel 2010 si confronta con il repertorio e debutta nel 2012 con lo spettacolo Il Principe Amleto dall’Amleto di Shakespeare, una produzione italo-francese (La Corte Ospitale, Danio Manfredini, Expace Malraux- Chambery, Aix en Provence).
Nel 2013 riceve il Premio Lo Straniero come “maestro di tanti pur restando pervicacemente ai margini dei grandi circuiti e refrattario alle tentazioni del successo mediatico”.
Sempre nel 2013 riceve anche il premio speciale Ubu «Per l’insieme dell’opera artistica e pedagogica, condotta con poetica ostinazione e col coraggio della fragilità, senza scindere il piano espressivo dalla trasmissione dell’arte dell’attore. Questa costante ricerca, apertasi da ultimo alla via del canto, gli ha consentito di diventare uno dei rari maestri in cui diverse generazioni del teatro si possono riconoscere».
Dal 2013 al 2016 è direttore dell’Accademia d’Arte Drammatica del teatro Bellini di Napoli. Nel 2014 debutta a Santarcangelo con Vocazione.
Dal 2010 collabora con continuità con La Corte Ospitale, impresa di produzione teatrale reggiana che ricerca nuovi linguaggi della scena, dove dal 2012 prendono forma e vita le sue creazioni.
A settembre 2017 debutta al Festival Internazionale di Terni con lo spettacolo Luciano.
Dal 2018 conduce Repertorio. Scuola di alta formazione a La Corte Ospitale.
Nel 2020 debutta al Festival delle colline torinesi con Nel lago del Cor.

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Venerdì 17 febbraio, Roberto Valerio è stato nominato direttore artistico prosa del Teatro Nuovo Giovanni da Udine

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VENERDÌ 17 FEBBRAIO, ROBERTO VALERIO È STATO NOMINATO DIRETTORE ARTISTICO PROSA DEL TEATRO NUOVO GIOVANNI DA UDINE.

«Sono stato spesso ospite di questo splendido teatro sia come attore che come regista e sempre ho trovato un pubblico preparato, sensibile, attento. Proprio il pubblico sarà il mio principale punto di riferimento: cercherò di incontrarne i gusti e le aspettative puntando sulla varietà dei generi, l’autorevolezza dei titoli e sul valore degli interpreti, dei registi e delle produzioni, in nome di un teatro popolare d’arte».
Roberto Valerio nominato direttore artistico prosa del Teatro Nuovo Giovanni da Udine

Ci congratuliamo con Roberto Valerio, direttore artistico del Padiglione Ludwig, e gli auguriamo il meglio per questo nuovo, prestigioso incarico.

ROBERTO VALERIO

Nato nel 1970, diplomato all’Accademia Nazionale Silvio D’Amico di Roma, Roberto Valerio è attore, regista e organizzatore di festival. Dal 2019 è direttore artistico dell’Accademia Ludwig, scuola di formazione professionale teatrale. Fra i suoi più recenti lavori si collocano le regie di Zio Vanja di Anton Cechov, attualmente in tournée, e Tartufo di Molière, entrambi per il Centro di Produzione ATPistoia. Di particolare rilievo anche le sue regie per la Compagnia Orsini, fra le quali Il Gatto (2019) dall’omonimo romanzo di Georges Simenon, L’albergo del Libero Scambio (2017) di Georges Feydeau, Il Giuoco delle Parti (dal 2014 al 2016) di Luigi Pirandello.

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Workshop “La parola che danza” a cura della Compagnia Biancofango (Francesca Macrì e Andrea Trapani)

EVENTI

WORKSHOP "LA PAROLA CHE DANZA" A CURA DELLA COMPAGNIA BIANCOFANGO (Francesca Macrì e Andrea Trapani)

Esercizi di drammaturgia attoriale attraverso "Nella solitudine dei campi di cotone" di Bernard-Marie Koltès
COPERTINA FB BIANCOFANGO

DATE

23 – 24 – 25 febbraio

ORARI

h. 10-17
(mattina 10-13; pomeriggio 14-17)

LUOGO

Presso il Padiglione Ludwig – Via Pordenone, 23 – Roma

INFO E CANDIDATURE
Per candidarsi è necessario inviare il proprio Curriculum Vitae via mail
339 759 9105
matteo.finamore@hotmail.com

“La drammaturgia di Koltès è il terreno ideale per indagare la relazione fra azione verbale e azione fisica dell’attore. Le parole di Koltès sembrano sempre implorare con urgenza un’azione capace di sospingere la parola e di farla esplodere. Tre giorni di lavoro per stimolare la ricerca di un corpo poetico capace di dialogare, al contempo, con il testo e il proprio immaginario, in un costante e ostinato disequilibrio.”

La compagnia BIANCOFANGO nasce nel 2005 dall’incontro tra Francesca Macrì e Andrea Trapani.
BIANCOFANGO è un progetto artistico che nasce dall’urgenza di un nuovo dialogo fra parola e corpo e dall’esigenza di ripensare le funzioni del teatro e riposizionare il ruolo dell’attore nella scena contemporanea. La scrittura scenica, la drammaturgia originale, la riappropriazione dei classici e la riflessione sul contemporaneo sono le direzioni che da sempre accompagnano il lavoro.

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Workshop di recitazione su “La scena dei coltelli” da “Macbeth” a cura di Pierpaolo Sepe

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Workshop di recitazione su "La scena dei coltelli" da "Macbeth"

a cura di Pierpaolo Sepe
WORKSHOP sepe

DATE

Dal 3 al 5 febbraio
Venerdì 3, ore 14-20
Sabato 4, ore 10-13 e 14-17
Domenica 5, ore 10-13 e 14-17

ORARI
Presso il Padiglione Ludwig – Via Pordenone, 23 – Roma

INFO E CANDIDATURE
Per candidarsi è necessario inviare il proprio Curriculum Vitae via mail
339 759 9105
matteo.finamore@hotmail.com

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Workshop di recitazione su “Pilade” di Pier Paolo Pasolini a cura di Daniele Salvo

EVENTI

Whorkshop di recitazione su "Pilade" di Pierpaolo Pasolini

a cura di Daniele Salvo
Workshop-di-recitazione-su-Pilade-di-Pasolini

Il Workshop è aperto sia a partecipanti che a uditori

Dal 9 all’11 dicembre, dalle ore 10.00 alle ore 17.00

Presso il Padiglione Ludwig – Via Pordenone, 23 – Roma

INFO E CANDIDATURE

Per candidarsi è necessario inviare il proprio Curriculum Vitae via mail

339 759 9105

matteo.finamore@hotmail.com

DESCRIZIONE
Questo Workshop vuole essere un inizio, un’occasione di crescita e di studio approfondito di una drammaturgia complessa come quella di Pier Paolo Pasolini e un’occasione di approfondimento analitico della tecnica vocale attoriale.    
Il lavoro quotidiano sarà così concepito:
  1. Nozioni teoriche : anatomia, respirazione, buona igiene vocale.
  2. Training completo : riscaldamento, respirazione, attacchi, risuonatori, false corde, esplorazione potenzialità sonore, improvvisazione vocale, defaticamento.
  3. Nozioni di lavoro sul linguaggio: accentazione e ri-accentazione sillabe nella lingua parlata, il ritmo, i tempi, i registri vocali.
  4. Analisi approfondita del testo. 
  5. Lettura e lavoro a tavolino.
  6. Memoria emotiva ed affettiva.

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Giorni Infelici

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Associazione Culturale Padiglione Ludwig e ENFI Teatro srl
Giorni Infelici - di e con Sabrina Scuccimarra
regia Martino D’Amico

musiche di Gioacchino Balistreri
disegno luci Alessio Pascale
assistente alla regia Matteo D’Incoronato
Spettacolo Teatrale Giorni Infelici

Giorni Infelici è un atto di coscienza, l’evidente inutilità dello sforzo di rompere l’assordante cliché in cui abbiamo chiuso la nostra esistenza. Donna, la protagonista e sola interprete di se stessa, affronta la sua magnifica giornata con la corazza delle conversazioni abitudinarie e degli amori ideati, attenta a che tutto resti incanalato nel binario dello stereotipo felice e dei luoghi comuni, costruiti con cura in 50 anni di semi-vita. E cosi, da sempre e per sempre, per arrivare alla fine della giornata. Anche la vitalità di un cervello e di un cuore vivo e pulsante, viene ridotta a modello intangibile ed inalterabile; anche un ricordo improvviso o una pausa non prevista, potrebbe distruggere quel castello di certezze. Donna recita così il suo copioncino quotidiano ma l'inaspettato arrivo di una “vicina” stravolge tutto, costringendola a cambiare il finale.
Lo spettacolo prende spunto, ovviamente, da Giorni Felici di S. Beckett. Prende spunto, sia chiaro, come accade dai grandi maestri, ma non vuole minimamente paragonarvisi ne esserne estensione. E se nel capolavoro del grande scrittore irlandese, la forza drammatica non risiede nel dialogo, perfetto e senza increspature, riproducente una normale conversazione di una coppia piccolo borghese impegnata in discorsi di circostanza, ma nel dato visivo (la desertificazione scenica, la pistola, …) in Giorni Infelici, il dialogo che Donna inscena coi suo personaggi brevettati, riproduce l’atto di coscienza del cliché di vita e quotidianamente ne riafferma la forza e il valore, in uno sviluppo solo illusorio di consapevolezza. Cristallizzato, invece, anch’esso in un modello rassicurante e partecipato. Qui, cioè, la traccia di vita è lo sforzo di consapevolezza e parlarne, parlarne, parlarne … Donna ci mostra, suo malgrado, non l’umano soffrire, il vuoto delle nostre esistenze ma come noi sopravviviamo ad esso, in un processo che appare cosciente ma cosciente non è. E questo è anche molto comico.

Teatro Le Maschere
Roma, in Via Aurelio Saliceti 1/3
• giovedì 26 maggio 2022 ore: 21.00.
• venerdì 27 maggio 2022 ore: 21.00.
• sabato 28 maggio 2022 ore: 21.00.
• domenica 29 maggio 2022 ore: 19.00
PREZZO SPECIALE PER EX ALLIEVI ED AMICI DEL PADIGLIONE LUDWIG

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Sogno di una notte di mezza estate – di W. Shakespeare

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Sogno di una notte di Mezza Estate - di William Shakespeare
Master di perfezionamento dell’Accademia Padiglione Ludwig

con (in ordine alfabetico):
Giorgio Bormolini, Linda Calisi, Angela Di Domenico, Matteo D’Incoronato, Elisa Mondo, Clara Morlino, Massimiliano Nicodemo, Valentina Orti, Alma Poli, Stefano Pucci
Regia Francesca Macrì e Andrea Trapani | Biancofango
Luci Massimiliano Chinelli

locandina sogno di una notte di mezza estate

Un sogno è una proiezione, una constatazione, un avvertimento, un desiderio non comunicabile, non dicibile, non pronunciabile. È un’azione così potente da aver bisogno d’essere interrotta. È il luogo in cui l’immaginario gioca la sua partita più bella, ma più di ogni altra cosa è un profondo dialogo con se stessi. Sognare è una libertà che appartiene a tutti ed è per questo, forse, che contiene in sé la possibilità della rivoluzione.
Il sogno shakespeariano è una commedia, ma la narrazione che si snoda al suo interno è capace di raccontare il nero dell’esistenza e di spalancare la domanda dell’uomo: noi chi siamo e da chi è governata la nostra esistenza?
Così prima Teseo e Ippolita, ma poi anche gli attori e gli innamorati, questa grande bottega di uomini di estrazione sociale diversa, ci vengono mostrati nell’affaccendamento della vita: rincorrono desideri, tentano di esaudire sogni piccoli e grandi, sono generatori di conflitti e soprattutto traboccano di emozioni.
In ogni spazio bianco tra le righe del testo, Shakespeare sembra ricordarci che l’uomo – dunque noi – non è nient’altro che un burattino nelle mani di chissà chi e a nulla serve agitarsi, urlare, strepitare.
Non bastano le fate, gli elfi e le magie del bosco ad allontanare questa commedia dalla vita.
D’altronde all’uomo si può togliere tutto, tranne le emozioni.
E forse questa è la vera rivoluzione.

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Hedda Gabler – di H. Ibsen

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Hedda Gabler - di H. Ibsen

Regia di Veronica Cruciani

Con
Michele Castelli Gattinara
Paola De Crescenzo
Carla Fezzi
Paolo Madonna
Maria Dolores Mogavero
Federica Preite
Hedda Gabler

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City Park

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City Park

con
Carla Recupero
Imma Daggiano
Francesco Brunori
Paola Silvestri
Dario Calonego
Testo e regia di Luca De Bei.

In un parco cittadino, un quadrato di verde simulacro di una natura perduta e soffocata dal cemento, brulica la vita quotidiana di uomini e donne in cerca di un’identità.

City Park

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